Il mio concetto di Califfato

Volevo presentarvi il mio concetto di Califfo.
Circa un anno fa ho ricevuto in regalo da Fabio, che ringrazio ancora per l'opportunità che mi ha concesso, il suo motorino di quando era giovincello. Destinato al ferrovecchio e salvato in extremis per motivi sentimentali dallo stesso Fabio è stato ricoverato per qualche anno vicino a una legnaia.
Si tratta di un Califfo Rizzato modello base che ho smontato pezzo-pezzo per poterlo usare nelle, speriamo presto, giornate di sole.
Foto di prima e dopo la sistemazione.

Enrico... hai fatto un lavoro eccezionale!! Sembra nuovo di zecca, complimenti!!
E bravo anche Fabio che l'ha preservato da una brutta fine

Queste foto mi danno lo spunto per una piccola notazione "sentimentale" che spero mi vorrete perdonare perché sarà un po' verbosa: dalle finestre del mio ufficio vedo un grande prato verde per la maggior parte occupato da un parco cittadino e per il residuo da due edifici universitari appena ultimati e firmati dal famoso architetto svizzero Mario Botta. Su quest'area, al numero 29 di via Venezia, fino all'inizio degli anni duemila sorgeva il mitico stabilimento Atala-Cesare Rizzato che da ottant'anni costruiva biciclette e ciclomotori diventati famosissimi, e dal quale è uscito anche questo magnifico esemplare ora nelle mani di Enrico. Ricordo di esserci entrato l'ultima volta nel 1991 in occasione dell'acquisto della prima mountain bike pagata di tasca mia (e che, peraltro, mi costò un botto!). Poi, ahimé, è arrivata la crisi e la conseguente acquisizione dell'Atala da parte di una società lombarda con il trasferimento della sede a Monza.
Certo, il prato sta molto meglio della fabbrica, però Padova ha perso così un altro dei suoi storici marchi dopo la débacle di quelli "alcoolici" (Vov, Aperol, Cynar, ecc...) togliendo così ai cittadini, vanto, possibilità di commercio e occasioni di lavoro.

bellissimo, enrico, mi piacerebbe molto avere qualcosa di simile, magari un minicaliffo.

Vittorio, quello che è accaduto a padova e un po quello che e accaduto in tutte le città italiane.

Complimenti Enrico, sei stato Grande

Bello Enrico, ma la scritta è orginale? Vittorio, mi sembra che ora l'Atala è diventata addirittura indiana.... Anche a me piacciono un casino i ciclomotori dei miei tempi. Sono riuscito a rcuperare quello dei miei sogni da teen agers, un MBM Pony che naturalmente ho provveduto a truccare...

Complimenti Enrico..... hai ridato vita a quanto è stato parte della mia adolescenza. Erano 30 anni che non lo rivedevo così bello!
Grazie sinceramente!
Dovremmo essere aiutati e non bastonati dalle leggi per il bel coraggio che abbiamo nel far rivivere questi pezzetti di storia!

KB Holiday ha scritto:Bello Enrico, ma la scritta è orginale?

Infatti... dove sei andato a ripescare gli adesivi?

KB Holiday ha scritto:Vittorio, mi sembra che ora l'Atala è diventata addirittura indiana....

La sede è tuttora a Monza, in realtà alcuni uffici sono rimasti anche qui... però, in effetti, ignoro da dove provenga il "capitale"...

fabio ha scritto:Dovremmo essere aiutati e non bastonati dalle leggi per il bel coraggio che abbiamo nel far rivivere questi pezzetti di storia!

Come non quotare... ma sai bene, caro Fabio, che la tutela della cultura non rientra canonicamente nell'orizzonte intellettivo della classe politica...

KB Holiday ha scritto:Bello Enrico, ma la scritta è orginale?

Si le scritte sono proprio quelle originali, botta di c... le ho trovate su subito.it a pochi euro.
Ho da poco fatto l'immatricolazione presso la Motorizzazione dove mi hanno fatto fare un vero e proprio collaudo.
Non ho toccato il colore originale. E' bastata una bella pulita con una lucidata. I graffietti gli donano un sapore di vissuto. Parafanghi e carterini sono stati invece riverniciati.
Devo ammettere che lo spunto mi è stato offerto proprio dagli amici del forum... ho visto del vero talento su queste pagine.
Imprese a dir poco eroiche su ogni tipo di macchina.
Per i più bravi (e qui ce ne sono tanti) può sembrare una sciocchezza ma restaurare questo motorino per me, privo di esperienza, è stato un vero sforzo.
Smontato tutto, ho portato il Califfo pezzo dopo pezzo a casa (per la gioia di mia moglie) e ho trascorso intere serate nel tinello a pulire, carteggiare, verniciare ecc... Ho assillato i ricambisti ma alla fine sono riuscito a trovare tutti i pezzi che mi servivano, persino le gomme nuove con il disegno dell'epoca.
Per cui devo ringraziare voi che mi avete invogliato ad affrontare questa piccola impresa e soprattutto Fabio per l'opportunità.
Vittorio: mi sono appassionato alla storia di questo glorioso marchio Padovano e alla genialità di Cesare Rizzato.

bellissimo enrico

vittorio io la prima bici nuova che ho comprato e con imiei soldi era nel 89 appena finito il militare ed era una mountain bike dell atala
pagata 320.000 lire

Enrico ha scritto:

KB Holiday ha scritto:Bello Enrico, ma la scritta è orginale?

Si le scritte sono proprio quelle originali, botta di c... le ho trovate su subito.it a pochi euro.
Ho da poco fatto l'immatricolazione presso la Motorizzazione dove mi hanno fatto fare un vero e proprio collaudo.
Non ho toccato il colore originale. E' bastata una bella pulita con una lucidata. I graffietti gli donano un sapore di vissuto. Parafanghi e carterini sono stati invece riverniciati.
Devo ammettere che lo spunto mi è stato offerto proprio dagli amici del forum... ho visto del vero talento su queste pagine.
Imprese a dir poco eroiche su ogni tipo di macchina.
Per i più bravi (e qui ce ne sono tanti) può sembrare una sciocchezza ma restaurare questo motorino per me, privo di esperienza, è stato un vero sforzo.
Smontato tutto, ho portato il Califfo pezzo dopo pezzo a casa (per la gioia di mia moglie) e ho trascorso intere serate nel tinello a pulire, carteggiare, verniciare ecc... Ho assillato i ricambisti ma alla fine sono riuscito a trovare tutti i pezzi che mi servivano, persino le gomme nuove con il disegno dell'epoca.
Per cui devo ringraziare voi che mi avete invogliato ad affrontare questa piccola impresa e soprattutto Fabio per l'opportunità.

Eccezionale! Un lavoro davvero certosino... ancora complimenti!!                

Enrico ha scritto:Vittorio: mi sono appassionato alla storia di questo glorioso marchio Padovano e alla genialità di Cesare Rizzato.

E' stata una bella storia, bella e triste, purtroppo. Una storia di imprenditorìa vera... di quella che non esiste quasi più

gian ha scritto:vittorio io la prima bici nuova che ho comprato e con imiei soldi era nel 89 appena finito il militare ed era una mountain bike dell atala
pagata 320.000 lire

Le Atala costavano veramente un occhio ma erano bici davvero eccezionali (e durature... la mia, pur sostituita nel 2003 da una Scott, è tuttora in garage )
Sul mio acquisto potrei scrivere una commedia, dal momento che il prezzo di listino era stabilito in 625mila lire ma grazie alla facciatosta di un mio amico che ne comprò una identica insieme a me, riuscimmo a scendere dapprima a 550 e poi a 530mila! Non mi sono mai vergognato tanto... pareva di essere in un suk egiziano con lui che tirava sempre più basso ... però alla fine risparmiammo 190mila lire in due

purtroppo la mia ha fatto una brutta fine
smontata tutta poi verniciata con cromo colorato x fare delle prove poi distrutta ebuttata purtoppo