limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
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limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Ciao, vediamo di capirci qualcosa su un problemino che talvolta affligge gli strumenti della kadett C (e non solo) provocando false letture degli strumenti stessi, es. temperatura troppo alta, più carburante di quanto effettivamente ce ne sia, oppure che smettono contemporaneamente di funzionare del tutto...
Spesso la colpa, il responsabile di tutto è questa capsuletta metallica (part. number 3465503) che ha lo scopo di mantenere gli strumenti ad una tensione di esercizio prestabilita dal costruttore,
non è un componente elettronico, ma si tratta di un dispositivo che spero non sbagliare nel definirlo "termoelettromeccanico"... in pratica un circuito alimenta gli strumenti attraverso due contatti di cui uno è posto su una lamina avvolta da una resistenza alimentata ai 12 volt sottochiave che riscaldandosi si dilata e apre il contatto interrompendo di alimentare sia gli strumenti che la resistenza stessa... questa interruzione ha un lasso di tempo molto breve perchè automaticamente raffreddandosi la lamella ritorna nella posizione di partenza ripristinando il contatto e dando vita così ad un altro ciclo. Esiste tra l'altro una piccola vitina di regolazione che permette di equilibrare e tarare la giusta calibrazione degli strumenti.
dal momento che reperirie questi chiamiamoli stabilizzatori di tensione non è sempre facile, a volte si trovano anche a prezzi di una certa consistenza, con il dubbio che possano anche non funzionare perchè anche a trovarli nuovi sono sempre pezzi che hanno degli anni di conservazione in magazzino sulle spalle,
quindi volevo realizzare un piccolo circuito alternativo utilizzando qualche component elettronico a buon mercato per ottenere un affidabile stabilizzatore di tensione per essere tranquillo e certo della misurazione degli strumentini della kadett.... è alquanto sgradevole vivere uno stato d'ansia mentre si percorrono 20 km di salita in autostrada priva di uscite intermedie con la lancetta della temperatura sul rosso come se si fosse in ebollizione
Non avendo alcun riferimento circa la tensione di esercizio corretta per alimentare gli strumenti devo andare passo passo per tentativi e tenere presente alcuni parametri per avere delle misurazioni che si avvicinano il più possibile ai dati reali, e percio:
ho appurato che la situazione di
- pieno di benzina
- massima temperatura elevata
si rileva quando i relativi sensori inviano dalla testata e dal galleggiante nel serbatorio agli strumenti un segnale pari a quello della massa, cioè negativo
quindi per le mie prove devo dare agli strumenti 12V sui due fili di alimentazione + e - collegare il terzo filo sul -
Partendo da questo dato di fatto prima di andare avanti possiamo fare una considerazione: quando lo stabilizzatore 3465503 si guasta e fa segnare temperature più elevate abbiamo la situazione che si viene a creare come la figura sopra rappresentata, cioè gli strumenti funzionano a 12V pieni e se provassimo a mettere a massa il connettore del sensore della temperatura che si trova sulla testata potremmo osservare sullo strumento all'interno del cruscotto dove si va a fermare effettivamente la lancetta... già questo è un riferimento per sapere qual'è il punto in cui davvero c'è la zona di ebollizione.... questo qualora volessimo toglierci ogni dubbio anche per avere conferma che lo stabilizzatore è rotto.
Ok proseguiamo....
Ho preso un cruscotto che ho recuperato tempo fa ed ho collegato 12V agli strumenti facendo in pratica la prova sopra descritta (ricordo che attualmente stiamo cercando di risalire a quale esatta tensione devono lavorare gli strumenti)
Il risultato è stato questo:
in caso di massima temperatura elevata la lancette si va a posizionare come in questa immagine
quindi mi sono attrezzato con di un pò di materiale elettronico e dato uno sguardo su internet sugli schemi elettrici per ottenere un riduttore di tensione, ne ho costruiti alcuni e così ho potuto alimentare gli strumenti a 9V per vedere cosa ottenevo e al contrario di quanto mi aspettassi, cioè trovare l'esatta calibrazione dello strumento questo è stato il responso, praticamente uguale a prima...
mi è venuto il dubbio che gli strumenti potessero essere progettati per lavorare ad una tensione di 6V (una volta gli impianti elettrici delle vetture erano anche a 6V) così per tagliare drasticamente ho collegato 5V agli strumenti e questa volta siamo andati sotto la soglia prevista
massima temperatura rilevabile e pieno di benzina eccoli qui
poi dopo altri tentativi e disavventure con i componenti elettronici ho ottenuto una tensione di 6,32 V con la quale ho alimentato gli strumenti e siamo ad un pelino dall'essere quasi alla giusta calibratrura
questo non è altro che la parte iniziale verso la realizzazione di un componente sostitutivo all'originale part. n. 3465503 che alimenterà correttamente gli strumenti....
mi sono fermato per adesso nella "ricerca" devo affinare alcune cose,
presumo che la tensione debba essere compresa tra i 5,5 +/- 6 Volts
e devo cercare di ottenere un circuitino affidabile per poterlo provare,
come componenti elettronici mi sto affidando a dei semplici stabilizzatori della serie 78XX dove abbiamo per esempio il 7809 che fornisce 9V... il 7805 5V... quindi come logica vuole mi sono procurato un 7806 che sulla carta mi avrebbe dato ciò che mi serviva ma di fatto non ha funzionato forse a causa di un componente difettoso.... riproverò (i 6,32V li ho ottenuti mediante l'aggiunta di due resistenze a valle dei 9V del precedente esperimento ma che scaldavano parecchio)
Lo schema generico al quale mi sto applicando è questo, nel secondo riquadro sono indicati i punti in cui andranno fatti i collegamenti, mentre le immagini che seguono più giù riprendono le mie intenzioni su come sistemare il circuito all'interno della capsuletta stessa anche se sarebbe più opportuno fissare lo stabilizzatore con un dado alla carcassa metallica e magari aggiungere una piccola aletta di raffreddamento...
bisognerà rimuovere le lamelle dalla basetta dello stabilizzatore originale
Questa è la piastra pulita sulla quale saldare un pò di stagno per i successivi collegamenti (non ho trovato molto semplice far aderire lo stagno... probabilmente conviene praticare un piccolo forellino in modo da poter infilare i fili per una migliore presa dello stagno da parte a parte al momento della saldatura....
c'è abbastanza spazio per far rientrare tutto all'interno della capsula, anche se come già detto potrebbe essere necessario forare la capsula per permettere il fissaggio con un dado dello stabilizzatore....
non è comunque il lavoro finale questo che state vedendo, ma solo alcune prove perchè non ho ottenuto ancora il circuito ottimale, poi bisogna sistemare per bene i fili se vogliamo metterli all'interno in questa maniera altrimenta basta un niente che qualcosa tocchi la massa metallica e fare qualche corto circuito...
Devo dire però che per quanto riguarda l'eventuale surriscaldamento dello stabilizzatore, ho notato per esempio sul retro del cruscotto della kadett E che in realtà già questo è equipaggiato con un sistema simile, che sfortunatamente in questo caso limita la corrente a 9/10 volt e non va bene quindi per la nostra causa dove invece ci servono 6 Volt
In pratica questo stabilizzatore, una sorta di equivalente penso della serie 78XX da me utilizzato ed ha la piedinatura invertita rispetto ad esso
Ragazzi per adesso è tutto, non appena perfeziono aggiornerò il topic con l'impiantino definitivo
Spesso la colpa, il responsabile di tutto è questa capsuletta metallica (part. number 3465503) che ha lo scopo di mantenere gli strumenti ad una tensione di esercizio prestabilita dal costruttore,
non è un componente elettronico, ma si tratta di un dispositivo che spero non sbagliare nel definirlo "termoelettromeccanico"... in pratica un circuito alimenta gli strumenti attraverso due contatti di cui uno è posto su una lamina avvolta da una resistenza alimentata ai 12 volt sottochiave che riscaldandosi si dilata e apre il contatto interrompendo di alimentare sia gli strumenti che la resistenza stessa... questa interruzione ha un lasso di tempo molto breve perchè automaticamente raffreddandosi la lamella ritorna nella posizione di partenza ripristinando il contatto e dando vita così ad un altro ciclo. Esiste tra l'altro una piccola vitina di regolazione che permette di equilibrare e tarare la giusta calibrazione degli strumenti.
dal momento che reperirie questi chiamiamoli stabilizzatori di tensione non è sempre facile, a volte si trovano anche a prezzi di una certa consistenza, con il dubbio che possano anche non funzionare perchè anche a trovarli nuovi sono sempre pezzi che hanno degli anni di conservazione in magazzino sulle spalle,
quindi volevo realizzare un piccolo circuito alternativo utilizzando qualche component elettronico a buon mercato per ottenere un affidabile stabilizzatore di tensione per essere tranquillo e certo della misurazione degli strumentini della kadett.... è alquanto sgradevole vivere uno stato d'ansia mentre si percorrono 20 km di salita in autostrada priva di uscite intermedie con la lancetta della temperatura sul rosso come se si fosse in ebollizione
Non avendo alcun riferimento circa la tensione di esercizio corretta per alimentare gli strumenti devo andare passo passo per tentativi e tenere presente alcuni parametri per avere delle misurazioni che si avvicinano il più possibile ai dati reali, e percio:
ho appurato che la situazione di
- pieno di benzina
- massima temperatura elevata
si rileva quando i relativi sensori inviano dalla testata e dal galleggiante nel serbatorio agli strumenti un segnale pari a quello della massa, cioè negativo
quindi per le mie prove devo dare agli strumenti 12V sui due fili di alimentazione + e - collegare il terzo filo sul -
Partendo da questo dato di fatto prima di andare avanti possiamo fare una considerazione: quando lo stabilizzatore 3465503 si guasta e fa segnare temperature più elevate abbiamo la situazione che si viene a creare come la figura sopra rappresentata, cioè gli strumenti funzionano a 12V pieni e se provassimo a mettere a massa il connettore del sensore della temperatura che si trova sulla testata potremmo osservare sullo strumento all'interno del cruscotto dove si va a fermare effettivamente la lancetta... già questo è un riferimento per sapere qual'è il punto in cui davvero c'è la zona di ebollizione.... questo qualora volessimo toglierci ogni dubbio anche per avere conferma che lo stabilizzatore è rotto.
Ok proseguiamo....
Ho preso un cruscotto che ho recuperato tempo fa ed ho collegato 12V agli strumenti facendo in pratica la prova sopra descritta (ricordo che attualmente stiamo cercando di risalire a quale esatta tensione devono lavorare gli strumenti)
Il risultato è stato questo:
in caso di massima temperatura elevata la lancette si va a posizionare come in questa immagine
quindi mi sono attrezzato con di un pò di materiale elettronico e dato uno sguardo su internet sugli schemi elettrici per ottenere un riduttore di tensione, ne ho costruiti alcuni e così ho potuto alimentare gli strumenti a 9V per vedere cosa ottenevo e al contrario di quanto mi aspettassi, cioè trovare l'esatta calibrazione dello strumento questo è stato il responso, praticamente uguale a prima...
mi è venuto il dubbio che gli strumenti potessero essere progettati per lavorare ad una tensione di 6V (una volta gli impianti elettrici delle vetture erano anche a 6V) così per tagliare drasticamente ho collegato 5V agli strumenti e questa volta siamo andati sotto la soglia prevista
massima temperatura rilevabile e pieno di benzina eccoli qui
poi dopo altri tentativi e disavventure con i componenti elettronici ho ottenuto una tensione di 6,32 V con la quale ho alimentato gli strumenti e siamo ad un pelino dall'essere quasi alla giusta calibratrura
questo non è altro che la parte iniziale verso la realizzazione di un componente sostitutivo all'originale part. n. 3465503 che alimenterà correttamente gli strumenti....
mi sono fermato per adesso nella "ricerca" devo affinare alcune cose,
presumo che la tensione debba essere compresa tra i 5,5 +/- 6 Volts
e devo cercare di ottenere un circuitino affidabile per poterlo provare,
come componenti elettronici mi sto affidando a dei semplici stabilizzatori della serie 78XX dove abbiamo per esempio il 7809 che fornisce 9V... il 7805 5V... quindi come logica vuole mi sono procurato un 7806 che sulla carta mi avrebbe dato ciò che mi serviva ma di fatto non ha funzionato forse a causa di un componente difettoso.... riproverò (i 6,32V li ho ottenuti mediante l'aggiunta di due resistenze a valle dei 9V del precedente esperimento ma che scaldavano parecchio)
Lo schema generico al quale mi sto applicando è questo, nel secondo riquadro sono indicati i punti in cui andranno fatti i collegamenti, mentre le immagini che seguono più giù riprendono le mie intenzioni su come sistemare il circuito all'interno della capsuletta stessa anche se sarebbe più opportuno fissare lo stabilizzatore con un dado alla carcassa metallica e magari aggiungere una piccola aletta di raffreddamento...
bisognerà rimuovere le lamelle dalla basetta dello stabilizzatore originale
Questa è la piastra pulita sulla quale saldare un pò di stagno per i successivi collegamenti (non ho trovato molto semplice far aderire lo stagno... probabilmente conviene praticare un piccolo forellino in modo da poter infilare i fili per una migliore presa dello stagno da parte a parte al momento della saldatura....
c'è abbastanza spazio per far rientrare tutto all'interno della capsula, anche se come già detto potrebbe essere necessario forare la capsula per permettere il fissaggio con un dado dello stabilizzatore....
non è comunque il lavoro finale questo che state vedendo, ma solo alcune prove perchè non ho ottenuto ancora il circuito ottimale, poi bisogna sistemare per bene i fili se vogliamo metterli all'interno in questa maniera altrimenta basta un niente che qualcosa tocchi la massa metallica e fare qualche corto circuito...
Devo dire però che per quanto riguarda l'eventuale surriscaldamento dello stabilizzatore, ho notato per esempio sul retro del cruscotto della kadett E che in realtà già questo è equipaggiato con un sistema simile, che sfortunatamente in questo caso limita la corrente a 9/10 volt e non va bene quindi per la nostra causa dove invece ci servono 6 Volt
In pratica questo stabilizzatore, una sorta di equivalente penso della serie 78XX da me utilizzato ed ha la piedinatura invertita rispetto ad esso
Ragazzi per adesso è tutto, non appena perfeziono aggiornerò il topic con l'impiantino definitivo
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
mamma mia un po' troppo complicato........per me
Complimenti sei bravissimo
Complimenti sei bravissimo
AleAscona- Numero di messaggi : 1182
Età : 56
Località : Palermo
versione : Ascona C Exclusive berlina 1.3 - 1988
Ascona B berlina 1.2 S - 1978
Ascona B 1.2 S - 1976
Rekord E1 coupe' 1.9 - 1979
-----------------
Fiat 126 650 P 4 - 1978
Fiat 1100/103 E - 1957
...in passato : Kadett C 1.0 standard 2 porte - 1976,
che mi auguro possa riavere al più presto
Data d'iscrizione : 23.11.11
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Gianni non ho parole. Sei geniale!
fabio- Numero di messaggi : 1552
Età : 59
Località : Roma
versione : Opel Rekord P1 - 1959
Opel Kadett A Lusso - 1964
Opel Kadett C special - 1977
...in passato : Opel Kadett \"B\" 4P 1965
Opel Kadett \"C\" City J 1979
Opel Kadett \"E\" 5P 1.3 1989
Data d'iscrizione : 18.04.08
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Come sai, Gianni, anch'io ho l'inconveniente sulla Carolina Bananina, per cui mi sono letto con molta attenzione questo interessante topic e non posso fare altro che APPECORONARMITI davanti per la tua perizia
Purtroppo però, io sono ben più indietro di Alessandro per cui, se per lui è difficile, per me la realizzazione di ciò che hai descritto è semplicemente irraggiungibile
Purtroppo però, io sono ben più indietro di Alessandro per cui, se per lui è difficile, per me la realizzazione di ciò che hai descritto è semplicemente irraggiungibile
Rekordman- Numero di messaggi : 5726
Età : 52
Località : Padova
versione :
Rekord E2 Turbo D Luxus - 1985
Rekord D 2000 D Berlina - 1976
Ascona C CC 1.6 SR - 1982
...in passato :
Rekord E1 2.3 D Standard - 1981
Senator A2 TD C - 1985
Rekord D 2000 D Standard - 1977
Ascona B 2.0 D Berlina - 1981
Rekord E1 2.3 D Standard - 1981
Data d'iscrizione : 06.03.11
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Grandissima perizia e soddisfazione l'unica cosa che nn riesco a capire come faccia lo stabilizatore originale con i contatti metallici a erogare 6v
birba- Numero di messaggi : 2327
Età : 44
Località : foggia
versione : opel rekord d del 1975 lusso
audi a4 1900 tdi (con centralina rimappata)
...in passato : fiat 126 personal 4
fiat uno 14 ie
fiat punto sporting 1.200 16v(con numerose modifiche estetiche e non solo)
Data d'iscrizione : 04.03.12
re
Ottimo lavoro Gianni, lo sai che ammiro tantissimo il tuo ingegno. Tra l'altro ho notato sullo schema della Manta (che sicuramente è simile alla Kc) che per testare la bontà degli strumenti occorre collegare in serie una resistenza da 40 ohm tra la presa piatta e il sensore di temperatura (se si vuole testare il termometro) o tra la presa piatta e il connettore del galleggiante (se si vuole testare quest'ultimo). Accendendo il quadro gli strumenti dovrebbero andare a fondo scala con una tolleranza dello spessore della lancetta. Diversamente si deve cambiare lo strumento. Pensavo però, e se testassimo direttamente la tensione in uscita ad uno stabilizzatore buono? Potresti avvantaggiarti con il lavoro e concentrarti direttamente sulla realizzazione dl circuito.....
KB Holiday- Numero di messaggi : 1710
Età : 53
Località : Foggia
versione : Opel Kadett B Holiday del 1972
...in passato : Fiat 600 del 1959
Fiat 500 L del 1972
Fiat 850 Special del 1968
NSU Prinz 598 del 1972
Citroen 2 CV del 1977
Kadett B L del 1971
Kadett C del 1976
Kadett C del 1977
Kadett C del 1978
Kadett C del 1979
Opel Manta A 1,2 del 1973
Opel Manta B 1,2 del 1978
Opel Calibra 2.0 Color Edition
Audi A 4 1.8 20V Avant (mai più audi)
Data d'iscrizione : 08.08.09
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
io dico la mia, di ragionamento, poichè effettivamente non ho mai misurato che tensione da' fuori il regolatore.
però a rigor di logica, mi viene da dire che dovrebbe essere ok con un'uscita di 9 volt.
in pratica, dovremmo vederla da questo lato:
batteria carica , motore fermo, siamo un po' oltre i 12V. Se mettiamo in moto e tutto fuzniona a dovere, abbiamo sulla batteria una tensione che dovrebbe andare dai 13.5 fino ai 14-14.5 volt.
A questo punto interviene lo stabilizzatore, cioè a RIDURRE la tensione che gli strumenti si troverebbero, per non scaldarli e per non avere false letture.
all'aumentare del carico elettrico (luci, stereo, lunotti...blabla) e oppure carichi intermittenti (freccie, stop) la tensione subisce dei notevoli sbalzi verso il basso, per cui ancora necessità di stabilizzazione.
Quindi, secondo la mia logica, 9v dovremmo esserci, con 6 c'è il rischio possa essere un po' pochino per strumentazioni vecchie di 20 anni o più.
è chiaro che tutte le masse rigurdanti il quadro, di ogni suo singolo strumentino, e di ogni suo sensore, devono essere perfette.
correggetemi se sbaglio
ciao!
però a rigor di logica, mi viene da dire che dovrebbe essere ok con un'uscita di 9 volt.
in pratica, dovremmo vederla da questo lato:
batteria carica , motore fermo, siamo un po' oltre i 12V. Se mettiamo in moto e tutto fuzniona a dovere, abbiamo sulla batteria una tensione che dovrebbe andare dai 13.5 fino ai 14-14.5 volt.
A questo punto interviene lo stabilizzatore, cioè a RIDURRE la tensione che gli strumenti si troverebbero, per non scaldarli e per non avere false letture.
all'aumentare del carico elettrico (luci, stereo, lunotti...blabla) e oppure carichi intermittenti (freccie, stop) la tensione subisce dei notevoli sbalzi verso il basso, per cui ancora necessità di stabilizzazione.
Quindi, secondo la mia logica, 9v dovremmo esserci, con 6 c'è il rischio possa essere un po' pochino per strumentazioni vecchie di 20 anni o più.
è chiaro che tutte le masse rigurdanti il quadro, di ogni suo singolo strumentino, e di ogni suo sensore, devono essere perfette.
correggetemi se sbaglio
ciao!
rek-d- Numero di messaggi : 495
Età : 57
Località : trieste
Data d'iscrizione : 02.01.13
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Vale la pena soffermarmi un attimino sul funzionamento del 3465503
così da far comprendere più concretamente perchè non è possibile trovare una misurazione diversa dai 12 volt sull'uscita verso gli strumenti....
in questa illustrazione riassumo i contenuti essenziali da tener presente, ho segnato il percorso che effettua la corrente per raggiungere lo strumento della temperatura
sperando vengano comprese anche le corrispondenze dei tre terminali sotto di esso che per comodità ho indicato con le lettere A B e C (in alto a sinistra la veduta dal basso del 3465503) dove , A corrisponde all'alimentazione +12V; B corrisponde all'uscita verso gli strumenti (alimentazione degli strumenti) e C è il negativo.
il morsetto A e lo si riconosce dagli altri perchè è disposto in maniera opposta rispetto agli altri due)
come vedete il contenuto è formato da una lamella a forma di staffa di cavallo che inizia dal morsetto A e poi effettua una curva come un tornante su una sopraelevata fino a poggiarsi sul punto di contatto che è del tipo "normalmente chiuso"** che ho indicato con le due freccette verdi. Su questo ultimo tratto la lamella e circondata da un avvolgimento di filo sottilissimo resistivo che si scalda quando viene alimentato ed è collegato come illustrato dalle linee gialle sui morsetti B e C.
Dal punto di contatto parte un'altra lamella che altro non è che un semplice conduttore verso il morsetto B
Il morsetto C negativo ha il semplice scopo di alimentare la resistenza. (gli strumenti sono collegati per conto loro al negativo, mentre il positivo lo prendono esclusivamente dal morsetto B)
Quindi... la corrente entra nel nostro stabilizzatore alla tensione di 12 Volt come indicato dal tracciato rosso percorre la staffa a U sale fino al punto di contatto e poi ridiscende verso il morsetto B e da lì se ne va dritto dritto ad alimentare gli strumenti del cruscotto... non ci sono resistenze in mezzo a farne abbassare la tensione, per cui inizialmente gli strumenti ricevono tutti i 12 V erogati della batteria!!
Guardiamo anche il percorso dell'alimentazione della resistenza R in giallo che da una parte finisce sul morsetto C per avere i -12V dall'altra invece sul morsetto B per i + 12V... non fermiamoci qui però... continuiamo seguendo a ritroso lo stesso percorso che avevamo fatto prima, cioè quello rosso che da B riporta ad A per avere conferma che la Resistenza R sia alimentata da +12V... Cosa succede una volta che giriamo la chiave nel quadro di accensione? Strumenti e Resistenza R vengono alimentati, quest'ultima scaldandosi fa deformare con una leggera torsione la lamella sulla quale è avvolta e questo provoca l'allontanamento dal punto di contatto interrompendo immediatamente e contemporaneamente l'alimentazione degli strumenti e della Resistenza R stessa (questo avviene in un lasso di tempo molto breve durante la lenta risalita della lancetta degli strumenti...) la lancetta smette quindi di salire e si ferma un istante come per tornare indietro, ma nel frattempo la resistenza non più alimentata ha smesso di scaldare la lamella che raffreddandosi ritorna nella forma iniziale appoggiandosi nuovamente sul punto di contatto ripristinando l'alimentazione a strumenti e resistenza... la lancetta dello strumento che stava per tornare indietro adesso vorrebbe risalire di nuovo ma se avete capito il meccanismo che si è innestato capirete anche che un attimo dopo vorrà tornare indietro perchè la'limentazione si sarà nuovamente interrotta a seguito del riscaldamento della resistenza e deformazione della lamella... eheeee... lo so... può sembrare ingarbugliato ma è di una semplicità disarmante, anche geniale direi come sistema.
Perchè vi ho fatto ripercorrere al contrario il percorso da B ad A prima? perchè nel momento in cui la resistenza R è calda e deforma la lamella il percorso troverà l'interruzione sul punto in cui ho messo le freccette verdi (punto di contatto) e quindi la Resistenza e gli strumenti non ricevono più i 12V
Qui sotto invece vedete a) posizione della lamella a riposo con evidente il contatto che poggia sulla linguetta che va ad alimentare gli strumenti, mentre in b) la lamella che riscaldata si solleva staccando il circuito
questo qui sotto è invece uno schema riproposto in un'altra discussione sempre su questo argomento (non ci ho pensato a continuare su quella discussione )
in cui meccanicamente e visivamente metto in evidenza ciò che ciclicamente avviene durante il normale funzionamento dello stabilizzatore
se avete notato sotto il punto di contatto, c'è una piccola vite di regolazione che vista esternamente risulta essere questa un piccolo trattino che si può
ruotare, avvitare o svitare, con una pinzetta per regolare la ciclicità dell'alternanza chiuso/aperto, la frequenza cioè delle aperture/chiusure che vanno ad influire sulla posizione finale, regolazione, della lancetta degli strumenti.
Adesso quindi è facilmente (credo) intuibile perchè non si possa misurare una tensione diversa da 12V sull'uscita B degli strumenti perchè in realtà in quel punto la tensione o c'è o non c'è
questo mi da spunto per pensare che una resistenza con questo valore possa far funzionare lo strumento alla tensione corretta... devo fare qualche verifica, ma....
ma... ammesso che fosse così sarebbe troppo facile, purtroppo durante l'utilizzo della macchina non abbiamo sempre 12 V costanti, ma potrebbero esserci differenze anche di un paio di volt in più, o in meno, ecco quindi la necessità di avere un dispositivo che stabilizzi il funzionamento degli strumenti, in questo caso originariamente è stato istallato questo particolare 3465503
a dopo con gli altri aggiornamenti
**(per chi non mastica elettrotecnica spiego che si definisce un contatto normalmente chiuso quando normalmente, o per "default", lascia passare la corrente finchè non si interviene per far avvenire il contrario; "normalmente aperto" quando invece normalmente interrompe il passaggio di corrente, esattamente ccome fa un ponte mobile che chiuso apre la circolazione alle auto, aperto invece la interrompe )
così da far comprendere più concretamente perchè non è possibile trovare una misurazione diversa dai 12 volt sull'uscita verso gli strumenti....
in questa illustrazione riassumo i contenuti essenziali da tener presente, ho segnato il percorso che effettua la corrente per raggiungere lo strumento della temperatura
sperando vengano comprese anche le corrispondenze dei tre terminali sotto di esso che per comodità ho indicato con le lettere A B e C (in alto a sinistra la veduta dal basso del 3465503) dove , A corrisponde all'alimentazione +12V; B corrisponde all'uscita verso gli strumenti (alimentazione degli strumenti) e C è il negativo.
il morsetto A e lo si riconosce dagli altri perchè è disposto in maniera opposta rispetto agli altri due)
come vedete il contenuto è formato da una lamella a forma di staffa di cavallo che inizia dal morsetto A e poi effettua una curva come un tornante su una sopraelevata fino a poggiarsi sul punto di contatto che è del tipo "normalmente chiuso"** che ho indicato con le due freccette verdi. Su questo ultimo tratto la lamella e circondata da un avvolgimento di filo sottilissimo resistivo che si scalda quando viene alimentato ed è collegato come illustrato dalle linee gialle sui morsetti B e C.
Dal punto di contatto parte un'altra lamella che altro non è che un semplice conduttore verso il morsetto B
Il morsetto C negativo ha il semplice scopo di alimentare la resistenza. (gli strumenti sono collegati per conto loro al negativo, mentre il positivo lo prendono esclusivamente dal morsetto B)
Quindi... la corrente entra nel nostro stabilizzatore alla tensione di 12 Volt come indicato dal tracciato rosso percorre la staffa a U sale fino al punto di contatto e poi ridiscende verso il morsetto B e da lì se ne va dritto dritto ad alimentare gli strumenti del cruscotto... non ci sono resistenze in mezzo a farne abbassare la tensione, per cui inizialmente gli strumenti ricevono tutti i 12 V erogati della batteria!!
Guardiamo anche il percorso dell'alimentazione della resistenza R in giallo che da una parte finisce sul morsetto C per avere i -12V dall'altra invece sul morsetto B per i + 12V... non fermiamoci qui però... continuiamo seguendo a ritroso lo stesso percorso che avevamo fatto prima, cioè quello rosso che da B riporta ad A per avere conferma che la Resistenza R sia alimentata da +12V... Cosa succede una volta che giriamo la chiave nel quadro di accensione? Strumenti e Resistenza R vengono alimentati, quest'ultima scaldandosi fa deformare con una leggera torsione la lamella sulla quale è avvolta e questo provoca l'allontanamento dal punto di contatto interrompendo immediatamente e contemporaneamente l'alimentazione degli strumenti e della Resistenza R stessa (questo avviene in un lasso di tempo molto breve durante la lenta risalita della lancetta degli strumenti...) la lancetta smette quindi di salire e si ferma un istante come per tornare indietro, ma nel frattempo la resistenza non più alimentata ha smesso di scaldare la lamella che raffreddandosi ritorna nella forma iniziale appoggiandosi nuovamente sul punto di contatto ripristinando l'alimentazione a strumenti e resistenza... la lancetta dello strumento che stava per tornare indietro adesso vorrebbe risalire di nuovo ma se avete capito il meccanismo che si è innestato capirete anche che un attimo dopo vorrà tornare indietro perchè la'limentazione si sarà nuovamente interrotta a seguito del riscaldamento della resistenza e deformazione della lamella... eheeee... lo so... può sembrare ingarbugliato ma è di una semplicità disarmante, anche geniale direi come sistema.
Perchè vi ho fatto ripercorrere al contrario il percorso da B ad A prima? perchè nel momento in cui la resistenza R è calda e deforma la lamella il percorso troverà l'interruzione sul punto in cui ho messo le freccette verdi (punto di contatto) e quindi la Resistenza e gli strumenti non ricevono più i 12V
Qui sotto invece vedete a) posizione della lamella a riposo con evidente il contatto che poggia sulla linguetta che va ad alimentare gli strumenti, mentre in b) la lamella che riscaldata si solleva staccando il circuito
questo qui sotto è invece uno schema riproposto in un'altra discussione sempre su questo argomento (non ci ho pensato a continuare su quella discussione )
in cui meccanicamente e visivamente metto in evidenza ciò che ciclicamente avviene durante il normale funzionamento dello stabilizzatore
se avete notato sotto il punto di contatto, c'è una piccola vite di regolazione che vista esternamente risulta essere questa un piccolo trattino che si può
ruotare, avvitare o svitare, con una pinzetta per regolare la ciclicità dell'alternanza chiuso/aperto, la frequenza cioè delle aperture/chiusure che vanno ad influire sulla posizione finale, regolazione, della lancetta degli strumenti.
Adesso quindi è facilmente (credo) intuibile perchè non si possa misurare una tensione diversa da 12V sull'uscita B degli strumenti perchè in realtà in quel punto la tensione o c'è o non c'è
KB Holiday ha scritto: ho notato sullo schema della Manta (che sicuramente è simile alla Kc) che per testare la bontà degli strumenti occorre collegare in serie una resistenza da 40 ohm tra la presa piatta e il sensore di temperatura (se si vuole testare il termometro) o tra la presa piatta e il connettore del galleggiante (se si vuole testare quest'ultimo). Accendendo il quadro gli strumenti dovrebbero andare a fondo scala con una tolleranza dello spessore della lancetta. Diversamente si deve cambiare lo strumento.
questo mi da spunto per pensare che una resistenza con questo valore possa far funzionare lo strumento alla tensione corretta... devo fare qualche verifica, ma....
ma... ammesso che fosse così sarebbe troppo facile, purtroppo durante l'utilizzo della macchina non abbiamo sempre 12 V costanti, ma potrebbero esserci differenze anche di un paio di volt in più, o in meno, ecco quindi la necessità di avere un dispositivo che stabilizzi il funzionamento degli strumenti, in questo caso originariamente è stato istallato questo particolare 3465503
a dopo con gli altri aggiornamenti
**(per chi non mastica elettrotecnica spiego che si definisce un contatto normalmente chiuso quando normalmente, o per "default", lascia passare la corrente finchè non si interviene per far avvenire il contrario; "normalmente aperto" quando invece normalmente interrompe il passaggio di corrente, esattamente ccome fa un ponte mobile che chiuso apre la circolazione alle auto, aperto invece la interrompe )
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Rekordman ha scritto:Come sai, Gianni, anch'io ho l'inconveniente sulla Carolina Bananina, per cui mi sono letto con molta attenzione questo interessante topic e non posso fare altro che APPECORONARMITI davanti per la tua perizia
Purtroppo però, io sono ben più indietro di Alessandro per cui, se per lui è difficile, per me la realizzazione di ciò che hai descritto è semplicemente irraggiungibile
Come suggerirebbe Vittorio........ "ERA IL CHEVO DELLA BATTERIA"
https://www.youtube.com/watch?v=2KMcDzKavaE
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re
Scusa Gianni, ma mi sono un pò perso. Come mai all'inizio della discussione cercavi una tensione più bassa da mandare ai tuoi strumenti se mi è sembrato di capire dal tuo ragionamento che dallo stabilizzatore escono comunque 12 volt quasi "ad intermittenza"? Dallo splendido servizio che hai fatto mi sono fatto un ragionamento un pò diverso, frutto però di conoscenze limitate in materia di elettrotecnica, perciò quasi sicuramente sbagliato. Se la tensione, per una fondamentale legge dell'elettrotecnica, è funzione della corrente e della resistenza a me sembra che le resistenza dello stabilizzatore si scaldi, a tal punto da deformare la linguetta ed aprire il circuito, solo quando si innalza la corrente e quindi proporzionalmente la tensione. E' come una protezione che apre il circuito quando il valore di tensione va oltre i 12 volt. Di consegenza la linguetta non apre e chiude in continuazione ma solo quando valori di tensione e corrente variano. Quindi quando, come nel tuo caso, gli strumenti vanno verso il fondo scala la causa potrebbe essere ricercata nella rottura della resistenza che non scaldando più non riesce ad aprire il circuito lasciando passare tensioni diverse. La vitina, infine, può spingere la linguetta con maggiore o minore intensità verso la staffa a ferro di cavallo dove si chiude il circuito costringendo la resistenza a scaldarsi proporzionalmente per aprirlo: è come una sorta di regolazione della sensibilità della protezione, ci vorrà quindi maggiore o minore corrente per far si che la linguetta si alzi a tal punto da aprire il circuito. Di conseguenza avremo maggiore o minore valore "costante" di tensione in uscita al morsetto B..... dico ca...te?
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Ragazzi... io continuo a non capirci il resto di niente ma la discussione è INVERO imperdibile... continuate!
fabio ha scritto:
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
KB Holiday ha scritto:Scusa Gianni, ma mi sono un pò perso. Come mai all'inizio della discussione cercavi una tensione più bassa da mandare ai tuoi strumenti se mi è sembrato di capire dal tuo ragionamento che dallo stabilizzatore escono comunque 12 volt quasi "ad intermittenza"? Dallo splendido servizio che hai fatto mi sono fatto un ragionamento un pò diverso, frutto però di conoscenze limitate in materia di elettrotecnica, perciò quasi sicuramente sbagliato. Se la tensione, per una fondamentale legge dell'elettrotecnica, è funzione della corrente e della resistenza a me sembra che le resistenza dello stabilizzatore si scaldi, a tal punto da deformare la linguetta ed aprire il circuito, solo quando si innalza la corrente e quindi proporzionalmente la tensione. E' come una protezione che apre il circuito quando il valore di tensione va oltre i 12 volt. Di consegenza la linguetta non apre e chiude in continuazione ma solo quando valori di tensione e corrente variano. Quindi quando, come nel tuo caso, gli strumenti vanno verso il fondo scala la causa potrebbe essere ricercata nella rottura della resistenza che non scaldando più non riesce ad aprire il circuito lasciando passare tensioni diverse. La vitina, infine, può spingere la linguetta con maggiore o minore intensità verso la staffa a ferro di cavallo dove si chiude il circuito costringendo la resistenza a scaldarsi proporzionalmente per aprirlo: è come una sorta di regolazione della sensibilità della protezione, ci vorrà quindi maggiore o minore corrente per far si che la linguetta si alzi a tal punto da aprire il circuito. Di conseguenza avremo maggiore o minore valore "costante" di tensione in uscita al morsetto B..... dico ca...te?
in grandi linee è quello che ho pensato anch'io. . forse nn centra niente ma negli armadi elettrici di impianti industriali noi installiamo a valle di tensioni tipo 220 o380 dei trasformatori di uguale tensione per avere tensioni stabilizzate.
nn pensate possa funzionare in grandi linee anche nel nostro caso?
birba- Numero di messaggi : 2327
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
buuuuu..... avevo scritto una pappardella che ci ho perso una buona mezzora... clicco per pubblicare et... voilà! messaggio sparito...!!
poi ci ritornerò più tardi dai...
dico soltanto che lo strumento viene alimentato sì a 12 volt dallo stabilizzatore, ma solo per un periodo breve, così breve da non permettergli di arrivare oltre il fondoscala col pericolo che tenti anche di oltrepassarlo, per questa ragione mi viene da pensare che viene richiesta una resistenza da 40 ohm per testare gli strumenti collegando il connettore del relativo sensore con la presa piatta a 12V
ho fatto io stesso questa prova e addirittura la lancetta si è posizionata ben al di sotto dell'ultima tacca il chè mi lascia qualche dubbio persino se gli strumenti che sto utilizzando siano funzionanti al 100% oppure hanno qualche problema... più tardi ovviamente testerò il tutto con altri cruscotti in mio possesso.
Bruno le strade da percorrere erano due, o assicurare una tensione costante agli strumenti oppure utilizzare (ad averne le conoscenze eletrroniche che io non ho) un integrato in grado di riprodurre elettronicamente i cicli e gli impulsi generati meccanicamente dallo stabilizzatore di tensione originale.
questa ciclicità, l'intervallo di tempo in cui si susseguono questi cicli non sono in grado di stabilirli, l'unico modo è disporre di uno stabilizzatore di cui si è certi del buon funzionamento e misurare come nello schema che ho preparato qui sotto... (così dovrebbe accadere anche se la durata di un secondo l'ho messa solo a scopo indicativo.
In ogni caso sono a buon punto per la risoluzione del problema che mi affligge devo ripetere su altri strumenti le prove che sto effettuando. ho due circuiti che attualmente non mi stanno dando problemi, almeno sul banco di prova a casa
ciao a dopo
poi ci ritornerò più tardi dai...
dico soltanto che lo strumento viene alimentato sì a 12 volt dallo stabilizzatore, ma solo per un periodo breve, così breve da non permettergli di arrivare oltre il fondoscala col pericolo che tenti anche di oltrepassarlo, per questa ragione mi viene da pensare che viene richiesta una resistenza da 40 ohm per testare gli strumenti collegando il connettore del relativo sensore con la presa piatta a 12V
ho fatto io stesso questa prova e addirittura la lancetta si è posizionata ben al di sotto dell'ultima tacca il chè mi lascia qualche dubbio persino se gli strumenti che sto utilizzando siano funzionanti al 100% oppure hanno qualche problema... più tardi ovviamente testerò il tutto con altri cruscotti in mio possesso.
Bruno le strade da percorrere erano due, o assicurare una tensione costante agli strumenti oppure utilizzare (ad averne le conoscenze eletrroniche che io non ho) un integrato in grado di riprodurre elettronicamente i cicli e gli impulsi generati meccanicamente dallo stabilizzatore di tensione originale.
questa ciclicità, l'intervallo di tempo in cui si susseguono questi cicli non sono in grado di stabilirli, l'unico modo è disporre di uno stabilizzatore di cui si è certi del buon funzionamento e misurare come nello schema che ho preparato qui sotto... (così dovrebbe accadere anche se la durata di un secondo l'ho messa solo a scopo indicativo.
In ogni caso sono a buon punto per la risoluzione del problema che mi affligge devo ripetere su altri strumenti le prove che sto effettuando. ho due circuiti che attualmente non mi stanno dando problemi, almeno sul banco di prova a casa
ciao a dopo
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Bruno la lamella si deforma perchè è progettata apposta a una tale imprecisata (per noi) temperatura... che viene raggiunta in maniera più o meno veloce a seconda della corrente che passa all'interno della resistenza.... a parità di sezione del filo aumentando o diminuendo la tensione varia anche la quantità di corrente all'interno del filo producendo più o meno calore
Ultima modifica di Skadett66 il Gio 13 Giu 2013, 14:37 - modificato 1 volta.
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
KB Holiday ha scritto: Quindi quando, come nel tuo caso, gli strumenti vanno verso il fondo scala la causa potrebbe essere ricercata nella rottura della resistenza che non scaldando più non riesce ad aprire il circuito lasciando passare tensioni diverse.
Sì... è proprio questa la causa del malfunzionamento
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Skadett66 ha scritto:
dico soltanto che lo strumento viene alimentato sì a 12 volt dallo stabilizzatore, ma solo per un periodo breve, così breve da non permettergli di arrivare oltre il fondoscala col pericolo che tenti anche di oltrepassarlo,
Gianni ma tu questo lo affermi perchè lo hai testato o per una deduzione? Io pensavo che essendo la resistenza del circuito costante, se iniettiamo una tensione di 12V e corrente costante la resistenza si scalda ma non apre il circuito. Solo una sovratensione (e quindi una sovracorrente) induce la resistenza a riscaldarsi ulteriormente e quindi ad aprire il circuito. Non si potrebbe provere con uno stabilizzatore buono? Se lo alimeto con 12V ed attacco una lampada da prova all'uscita o si accende e si spegne o rimane accesa fino a che non varia una delle due grandezze in gioco...
KB Holiday- Numero di messaggi : 1710
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
infatti , era quello che intendevo io nel mio post precedente (sovratensione)
rek-d- Numero di messaggi : 495
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
KB Holiday ha scritto:Skadett66 ha scritto:
dico soltanto che lo strumento viene alimentato sì a 12 volt dallo stabilizzatore, ma solo per un periodo breve, così breve da non permettergli di arrivare oltre il fondoscala col pericolo che tenti anche di oltrepassarlo,
Gianni ma tu questo lo affermi perchè lo hai testato o per una deduzione? Io pensavo che essendo la resistenza del circuito costante, se iniettiamo una tensione di 12V e corrente costante la resistenza si scalda ma non apre il circuito. Solo una sovratensione (e quindi una sovracorrente) induce la resistenza a riscaldarsi ulteriormente e quindi ad aprire il circuito. Non si potrebbe provere con uno stabilizzatore buono? Se lo alimeto con 12V ed attacco una lampada da prova all'uscita o si accende e si spegne o rimane accesa fino a che non varia una delle due grandezze in gioco...
è quello che penso anch'io. penso che allo strumento occorrono semplicemente 12 v fissi ne più alti ne più bassi.
birba- Numero di messaggi : 2327
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Allora se diamo 12V allo strumento, oppure se gliene diamo anche soltanto 9, la lancetta se ne va abbondantemente oltre l'ultima tacca dello strumento è un dato certo perchè direttamente testato.
Che sul terminale centrale di uno stabilizzatore funzionante risultino 12V a momenti si e a momenti no, o a impulsi è una deduzione che nasce dopo aver analizzato a lungo tutto il congegno,
qualche anno fa ho tentato di riparare uno stabilizzatore al quale si era interrotto il filetto della resistenza che andava dal connettore centrale alla spirale, non mi ci sono messo a verificarne poi il funzionamento con il tester, ma montandolo direttamente sulla macchina vedendo tornare così la lancetta della temperatura nella posizione normale nella quale era solita stare prima che si guastasse... ed è stata in quella occasione che mi sono accorto di questo tipo particolare di funzionamento
Sembra tutto un marchingegno che ha un senso perchè applicato a degli strumenti lenti nel loro movimento, gli stessi strumenti sono architettati in una maniera del tutto particolare, non ci sono campi magnetici e aghi di precisione, ma altro sistema di lamelle termosensibili o bilamellari che riscaldati da una resistenza si piegano prvocando il movimento tipico della lancetta.... ho provato ad entrare con l'obbiettivo della fotocamera all'interno di uno di essi, non è molto chiaro ma si intravede un filetto che parte da un morsetto contrassegnato con + si avvolge intorno ad una lamella e termina sul morsetto -
ecco qui possiamo stabilire tra l'altro che gli strumenti sono alimentati da due soli fili, uno che viene dallo stabilizzatore, il positivo, e l'altro direttamente dal sensore (negativo)
fermo restante che ci soffermeremo su ogni punto che ognuno di voi vorrà approfondire, vado avanti con le mie prove e vi dico che
per tenere la lancetta degli strumenti nella posizione corretta nella situazione di massima temperatura e pieno di carburante queste sono le tensioni e posizioni da me rilevate con l'ausilio di un alimentatore universale a più gradazioni, la più indicata pare essere poco più di 6V
Sto provando come vi ho scritto in precedenza su un altro cruscotto gli stessi test che ho fatto su questo, noto piccole variazioni nell'ordine dello spessore di una lancetta stessa tanto che mi verrebbe da pensare che sarebbe molto più comodo dotare il circuito di una resistenza variabile da regolare con precisionda da strumento a strumento,
per esempio quei 6,30 V della seconda immagine, che è quella che preferisco perchè mi lascia un minimo di "abbondanza" o meglio dire tolleranza rispetto ai 5,90 ebbene 6,30 su un'altro cruscotto pone le lancette un paio di millimetri indietro, specie sulla temperatura.
5,90 è stato ottenuto dal solo 7906 (che fornisce 6V stabilizzati anche se ufficialmente ne vengono segnati 5,90) mentre il 6,30V è stato ottenuto con un 7809 (quindi 9V) e l'interposizione di alcune resistenze tra l'uscita del 7809 e gli strumenti.
Ora lascerò questi circuiti tutta la notte a lavorare e domani mattina vedremo se faranno ancora il loro lavoro o si saranno fusi
Che sul terminale centrale di uno stabilizzatore funzionante risultino 12V a momenti si e a momenti no, o a impulsi è una deduzione che nasce dopo aver analizzato a lungo tutto il congegno,
qualche anno fa ho tentato di riparare uno stabilizzatore al quale si era interrotto il filetto della resistenza che andava dal connettore centrale alla spirale, non mi ci sono messo a verificarne poi il funzionamento con il tester, ma montandolo direttamente sulla macchina vedendo tornare così la lancetta della temperatura nella posizione normale nella quale era solita stare prima che si guastasse... ed è stata in quella occasione che mi sono accorto di questo tipo particolare di funzionamento
Sembra tutto un marchingegno che ha un senso perchè applicato a degli strumenti lenti nel loro movimento, gli stessi strumenti sono architettati in una maniera del tutto particolare, non ci sono campi magnetici e aghi di precisione, ma altro sistema di lamelle termosensibili o bilamellari che riscaldati da una resistenza si piegano prvocando il movimento tipico della lancetta.... ho provato ad entrare con l'obbiettivo della fotocamera all'interno di uno di essi, non è molto chiaro ma si intravede un filetto che parte da un morsetto contrassegnato con + si avvolge intorno ad una lamella e termina sul morsetto -
ecco qui possiamo stabilire tra l'altro che gli strumenti sono alimentati da due soli fili, uno che viene dallo stabilizzatore, il positivo, e l'altro direttamente dal sensore (negativo)
fermo restante che ci soffermeremo su ogni punto che ognuno di voi vorrà approfondire, vado avanti con le mie prove e vi dico che
per tenere la lancetta degli strumenti nella posizione corretta nella situazione di massima temperatura e pieno di carburante queste sono le tensioni e posizioni da me rilevate con l'ausilio di un alimentatore universale a più gradazioni, la più indicata pare essere poco più di 6V
Sto provando come vi ho scritto in precedenza su un altro cruscotto gli stessi test che ho fatto su questo, noto piccole variazioni nell'ordine dello spessore di una lancetta stessa tanto che mi verrebbe da pensare che sarebbe molto più comodo dotare il circuito di una resistenza variabile da regolare con precisionda da strumento a strumento,
per esempio quei 6,30 V della seconda immagine, che è quella che preferisco perchè mi lascia un minimo di "abbondanza" o meglio dire tolleranza rispetto ai 5,90 ebbene 6,30 su un'altro cruscotto pone le lancette un paio di millimetri indietro, specie sulla temperatura.
5,90 è stato ottenuto dal solo 7906 (che fornisce 6V stabilizzati anche se ufficialmente ne vengono segnati 5,90) mentre il 6,30V è stato ottenuto con un 7809 (quindi 9V) e l'interposizione di alcune resistenze tra l'uscita del 7809 e gli strumenti.
Ora lascerò questi circuiti tutta la notte a lavorare e domani mattina vedremo se faranno ancora il loro lavoro o si saranno fusi
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Una curiosità Gianni, ma quando hai alimentato lo strumento a 12V gli hai anche collegato una resistenza sull'altro morsetto diponibile?Skadett66 ha scritto:Allora se diamo 12V allo strumento, oppure se gliene diamo anche soltanto 9, la lancetta se ne va abbondantemente oltre l'ultima tacca dello strumento è un dato certo perchè direttamente testato.
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
KB Holiday ha scritto:Una curiosità Gianni, ma quando hai alimentato lo strumento a 12V gli hai anche collegato una resistenza sull'altro morsetto diponibile?Skadett66 ha scritto:Allora se diamo 12V allo strumento, oppure se gliene diamo anche soltanto 9, la lancetta se ne va abbondantemente oltre l'ultima tacca dello strumento è un dato certo perchè direttamente testato.
viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda... Sull'altro capo dello strumento hai collegato il galleggiante o la sonda termica?
birba- Numero di messaggi : 2327
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
No... nello specifico dettaglio a cui fate riferimento, cioè quando ho dato 12 volt allo strumento e la lancetta dello strumento è andato ben oltre il limite del fondoscala, sull'altro capo dello strumento non c'era collegata nessuna resistenza, ma era direttamente a massa
Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Skadett66 ha scritto:No... nello specifico dettaglio a cui fate riferimento, cioè quando ho dato 12 volt allo strumento e la lancetta dello strumento è andato ben oltre il limite del fondoscala, sull'altro capo dello strumento non c'era collegata nessuna resistenza, ma era direttamente a massa
Scusa Gianni, non me ne volere, se lo colleghi in questo modo è come se mettessi il filo del sesore a massa, per forza la lancetta va a fondo scala. Perchè non gli colleghi un sensore o un reostato? Oppure puoi misurare la resistenza a freddo e a caldo di uno dei tuoi montato sul motore ohv ed acquistare delle resistenze di pari valore.... E' la resistenza che fa variare la posizione della lancetta sullo strumento.... o sbaglio?
KB Holiday- Numero di messaggi : 1710
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Re: limitatore di tensione per strumenti temperatura acqua e livello carburante
Skadett66 ha scritto:No... nello specifico dettaglio a cui fate riferimento, cioè quando ho dato 12 volt allo strumento e la lancetta dello strumento è andato ben oltre il limite del fondoscala, sull'altro capo dello strumento non c'era collegata nessuna resistenza, ma era direttamente a massa
nn pensi che possa essere per questo che va a fondo scala...
Mentre quando davi volt inferiori e come se ci fosse stata una resistenza e lo strumento si comportava come tu volevi ma nn correttamente, perché se provi a dargli 6V e a collegargli il galleggiante vedrai che le letture saranno sbagliate (o almeno credo)
birba- Numero di messaggi : 2327
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